Orizzonti Contemporanei 

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All’asta il «tesoro» di Bettino Craxi

All’asta il tesoro di Bettino Craxi

È stato aggiudicato all’asta per 271mila euro complessivi il "tesoro" di Bettino Craxi. Non si tratta dei famosi “conti segreti” svizzeri, messicani o lussemburghesi dei quali sarebbe stato secondo la Procura di Milano titolare occulto e beneficiario il leader socialista scomparso ad Hammamet il 19 gennaio del 2000.

Esso consta principalmente di oggetti d’arte collezionati dall’ex presidente del consiglio italiano lungo la sua esistenza: dipinti moderni, stampe, sculture, reperti archeologici e memorabilia, dei quali si dice che Giovanni Spadolini, suo predecessore a Palazzo Chigi ed insigne studioso del Risorgimento, fosse particolarmente geloso.

L'acquirente per ora rimane segreto, anche se pare non essere una persona fisica e che la destinazione del lotto più consistente (87mila euro) debba interessare un luogo pubblico.

Craxi è stato un dichiarato estimatore di Giuseppe Garibaldi, figura che considerava precursore del "suo" socialismo. La sola collezione dedicata all'Eroe dei due mondi si compone di 16 sculture, 7 bassorilievi, 14 tra dipinti e disegni, e poi ceramiche, documenti, stampe, litografie, medaglie, oltre a un centinaio volumi.

Ci sono anche alcune opere di particolare valore, come il busto in terracotta del Generale eseguito nel 1882 da Ettore Ximenes (l’autore della statua di Dante Alighieri collocata al Meridian Hall Park di Washington), il ritratto di Vittore Tasca (uno dei partecipanti alla spedizione dei Mille) ad opera del lombardo Giovanni Carnovali detto il Piccio (1863), l'acquerello dell’incontro di Teano dipinto dal milanese Sebastiano De Albertis nella seconda metà dell''Ottocento, insieme ad altri oggetti curiosi, quali la scatola portaburro con il volto di Garibaldi, la fusione in bronzo della sua mano, e le figurine Liebig con gli episodi della spedizione dei Mille.

Il resto dell'eredità è composto di altri pezzi, raggruppati in 112 lotti, tra dipinti, sculture, stampe, reperti archeologici e doni di politici, fra i quali svettava il pugnale ricevuto in dono da Shimon Peres.

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