Gli intendimenti artistici di Simonetta Secci si appalesano come delle vere e proprie allocuzioni tonali all’interno delle quali la gestazione e la gestione delle cromie ricoprono un ruolo di indiscussa preminenza.
Muovendosi con disinvoltura nell’ambito di moduli afferenti da una figurazione dalla modulazione classica, spaziando da paesaggi contraddistinti da marcate e robuste declinazioni tonali a figure femminili dall’indiscussa valenza aforismatica, l’artista di origini sarde ma operante in Piemonte da diversi anni, predilige affidare alla spatola e ai pennelli la forza materica e lucente del colore, elevandolo al rango di protagonista delle sue opere alla stregua del soggetto preso in esame.
Una volta mossi i primi passi sotto l’egida formativa dell’alto magistero di Gianni Sesia della Merla, Simonetta Secci ha dato vita nel corso degli anni a dipinti capaci di giuntare nella loro resa (facendoli coesistere armonicamente) riferimenti evenemenziali e concetti dalla squisita matrice poetico-spirituale, dove sogno, evocazione, ricordo, nostalgia e leggenda si integrano, talvolta contestualizzati in scenari in cui la definizione spaziotemporale ricopre un ruolo secondario.
Detentrice di un qualificante palmarès, fra cui la partecipazione (sempre dopo rigorosa selezione) per tre edizioni consecutive alla Rassegna Artistica Internazionale “Vette d’Arte” a Sestriere, alla II Edizione della “Biennale di Gattinara” a Villa Paolotti, alla Rassegna Artistica Internazionale “Armonie Candelesi” presso la Sala degli Affreschi del Comune di Candelo, alla V Edizione di “XMas Comics”, alla XXV Edizione di “Torino Comics”, un suo pezzo dal titolo Refrigerio estivo è stato scelto come sineddoche dell’arte del presente e pubblicato sul Calendario Artistico 2019 di Orizzonti Contemporanei – Alhena Editore per il bimestre di Luglio-Agosto, così come il dipinto Malinconica attesa (esposto presso il Mausoleo della Bela Rosin di Torino ed insignito del 5° Premio nell’ambito del contest internazionale “Orizzonti d’Arte”) è stato individuato per illustrare la copertina della silloge “Attendere chiare notti” rilasciata dal poeta Paolo Andreone per i tipi di Alhena Editore, a conferma del pervadente “fil rouge” che lega le scansioni iconografiche della Secci ad una visione artistica dalla matrice rarefatta e colloquiante “ab interiore” per quanto attiene ai contenuti, ma nel contempo fortemente ancorata a moduli iconografici dall’immediata leggibilità per ciò che attiene gli stilemi esecutorî.
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