Artisti

La ricerca spirituale nell’arte di Franca Bonaiuti

Quella di Franca Bonaiuti con il mondo dei colori è una relazione diretta che affonda le sue radici fin dagli anni dell’infanzia.

Ad una raffigurazione tout court -enucleata sotto le insegne delle tecniche più svariate- l’artista laziale ha accostato nel tempo, implementandola, una visione del mondo circostante fatta di richiami e di rimandi contrappuntati da una caratura più eterea.

Per il suo tramite prendono così forma e colore (e conseguentemente vita) declinazioni cromatiche dello spirito umano e divino attraverso le quali la Bonaiuti non cerca spasmodicamente di rilasciare certezze assolute.

Si tratta piuttosto di vere e proprie finestre aperte sulle grandi domande che da sempre costellano il cammino dell’essere umano.

La sua stereometria impaginativa è sovente frutto di attimi carpiti con analisi iconografiche rarefatte, che conducono ad una lettura “alta” del ruolo dell’uomo nella società, sovente considerato come una monade di pitagorica memoria, in grado di conseguire grandi risultati solo attraverso gli elementi dell’aggregazione, dell’unità, della concordia e dell’interdipendenza accrescitiva con i propri simili.

L’indagine umana risulta quasi sempre al centro del suo campo di azione, sia che riguardi la ritrattistica elaborata sotto le insegne tecniche della matita, sia che si tratti dell’estroflessione di concetti complessi ed afferenti all’immanente, ai quali l’artista conferisce una diretta corrispondenza tonale, nel cui ambito il colore ricopre (nella sua delicata disposizione) un ruolo ed un’importanza fondamentali.

A tale indagine dello spirito, fa da controcanto il parallelo amore per la poesia, con un afflato lirico strutturato in versi brevi e ficcanti, talvolta epigrammatici, per il cui tramite essa espone e propone un altrettanto autentica e non filtrata emanazione del sé interiore.

Apprezzata protagonista, tanto nell’ambito artistico, quanto in quello letterario, la sua autenticità propositiva è stata di recente riconosciuta e premiata in contest internazionali di elevato rilievo, come la selezione e la conseguente partecipazione a rassegne dalla caratura internazionale come “Vette d’Arte” a Sestriere (presso la sede espositiva più alta d’Europa), “Life in Nature – Corsi e Ricorsi” a Grugliasco (nei saloni di Villa Boriglione), “Echi d’Arte” a Mazzé (davanti al celeberrimo castello), “BorderArt” a Gattinara (presso Villa Paolotti divenuta anche sede dell’Ecomuseo), “Universo Arte…e non solo” a Fiuggi e a Roma in Via Margutta e presso il Palazzo della Cancelleria (“Roma Contemporanea”) con la presenza del prof. Vittorio Sgarbi.



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