La musica, il cinema, la multimedialità e le performance sonore sono state i preziosi corollari di una mostra che ha avuto il suo epicentro nel “Giudizio Universale” di Beato Angelico, “prestato” dalla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Corsini di Roma per quattro mesi alla Fondazione Cosso di San Secondo di Pinerolo (TO).
Nelle antiche sale del Castello di Miradolo, appartenuto ai conti Cacherano di Bricherasio, le tre tavole (perché di trittico si tratta) “Ascensione”, “Giudizio Universale” e “Pentecoste” sono state diffusamente spiegate da un percorso espositivo fatto di pannelli didascalici, grandi riproduzioni retroilluminate ad alta definizione per esaltare i particolari delle opere, costantemente accompagnato dalle note del “Requiem” di Franz Liszt, facendolo divenire un “Giudizio svelato”, così come da titolazione della rassegna.
Il successo decretato dalla presenza in terra piemontese dell’arte di Giovanni da Fiesole (nato nel 1395, nello stesso borgo dove aveva visto la luce Giotto nel 1267, ossia Vicchio di Mugello), noto come Beato Angelico, ha fatto sì che il termine del periodo espositivo venisse protratto di un mese, concludendosi con la proiezione del film diretto da Vittorio De Sica e sceneggiato da Cesare Zavattini “Il Giudizio Universale”, scomponendone le storie su tre grandi schermi evocanti il trittico, nella suggestiva cornice del parco del castello.