Cinema

Storie di giovani dublinesi al ritmo della musica in “Sing Street” di John Carey

Sing Street

Nella Dublino degli anni ’80, Conor è un adolescente che frequenta una scuola cattolica dove si può fumare e fare a botte, ma non indossare scarpe che non siano nere o truccarsi. La sua famiglia si sta sfasciando e Conor, per fare colpo su Raphina, ragazza col sogno di diventare modella a Londra, mette su una sgangherata e divertentissima band di ragazzini, la Sing Street appunto.

Grazie ai consigli musicali del fratello maggiore, che ricorda Jack Black in School of Rock, Conor e il suo gruppo cavalcano l’ondata pop degli anni ’80 (con spassosissimi videoclip annessi per coinvolgere la ragazza) e trovano la loro strada per fuggire dalla realtà. Niente cover band, Conor si definisce futurista e guarda avanti, a differenza di suo padre e della sua generazione che inevitabilmente sono rivolti al passato ed ai Beatles.

Non importa che Conor confonda John Taylor dei Duran Duran con James Taylor o che la qualità della musica suonata sia quella che sia (“perché i Sex Pistols sapevano suonare?!”); lui e la sua band, con semplici testi d’amore e di ribellione e con continui cambiamenti di look ed esilaranti travestimenti, coinvolgono i compagni di scuola, comunicando così i loro problemi e l’importanza della forza della musica per affrontarli.

La trama non è certo originale, ma il film di John Carney è fresco, godibilissimo e molto divertente.
Sia da vedere che da ascoltare.



Salva
Cookies user preferences
Utilizziamo cookie per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per interazioni e funzionalità semplici come specificato nella cookie policy. Il rifiuto del consenso può rendere non disponibili le relative funzioni.
Accetta tutto
Rifiuta tutto
Leggi di piú
Cookies tecnici essenziali
Funzionali all'utilizzo della navigazione al sito web