Il VCO è un’espressione geografica condensa e compendia, attraverso la stesura di 11 racconti, il più autentico sentire del suo autore nei confronti dei luoghi che l’hanno visto nascere, crescere e diventare uomo.
Slegati da qualsiasi tipo di contiguità evenemenziale, le fantastiche e fantasiose vicende ideate da Stefano Paiuzza si dipanano lungo i borghi, le strade, i boschi, le ferrovie e le stazioni del Verbano-Cusio-Ossola, una provincia giovane ed oltremodo anomala, ma al tempo stesso -come tutte le realtà periferiche dell’Italia- ricca di vicende umane e di persone che, alla luce della propria incontaminatezza caratteriale, si tramutano grazie alla penna di Paiuzza in personaggi.
Cionondimeno il libro non si limita a fermare sulla carta quanto dall’autore è stato osservato e vissuto in prima persona, ma affronta e stigmatizza le più paradossali componenti comportamentali.
Illustrate dall’artista Sylvia Matera (la quale ha individuato nella tricromia rosso, bianco e nero il filo conduttore stilistico in grado di rendere visivamente il contenuto delle storie), le effervescenti narrazioni di Stefano Paiuzza conducono il lettore all’interno di microcosmi fatti di nostalgia e di divertimento, di irriverenza e di violenza, di rassegnazione e di speranza, la cui veristica autenticità non può non porre il lettore dinanzi a spunti di riflessione i cui esiti non risultano essere affatto scontati.