Fra le nuove proposte letterarie che affollano il campo editoriale, un posto di rilievo va assegnato a “L’educazione cinematografica” di Domiziano Pontone.
Uscita nel mese di luglio, l’opera non ha la pretesa di voler essere il classico vademecum per addetti ai lavori o cinefili in genere, quanto la summa, il distillato di ciò che il suo autore ha saputo estrapolare e metodologicamente sistematizzare dopo anni di visioni di film (siamo nell’ordine di migliaia), lo studio di numerosi saggi di cinematografia e diversi viaggi presso le location di svariate pellicole.
Il taglio analitico e divulgativo che contrassegna il libro permette di osservare, o meglio ammirare, l’intero mondo della celluloide come un prisma dalle numerose facce (alcune tanto affascinanti quanto poco esplorate), capace di mostrare chiavi interpretative a seconda del lato da cui lo si guarda.
Approcciata con la giusta attitudine, la settima arte è in grado non solo di offrire allo spettatore momenti di puro intrattenimento, ma anche un vero e proprio arricchimento culturale delectando docendo, e soprattutto –se si è potuto fruire di una corretta “Educazione cinematografica”– consente di evitare lo spreco davanti allo schermo (grande o piccolo che sia) della risorsa più preziosa di cui una persona possa disporre, ossia il tempo.